"Queste belle giornate novembrine piene di sole mi fanno tornare in mente, per contrasto, le giornate ben più fredde che, in questo stesso periodo di quarant'anni fa, Milano regalava ai suoi abitanti.
Da ragazzo, la domenica mattina andavamo spesso con mia madre al Cimitero Maggiore dove riposava mio padre ed io ricordo molto distintamente certe botte di freddo e certi nebbioni...
Da Lambrate a Musocco: un viaggio, tre mezzi da prendere, l'ultimo era il tram 14 che faceva capolinea nel piazzale del Cimitero. Dopo la circonvallazione il viale Certosa cominciava un po' per volta a sparire nella nebbia, sempre più fitta, finchè ad un certo punto sembrava davvero di essere in Siberia, persi fra la terra ed il cielo in un'atmosfera irreale. Quando intravedevo sulla sinistra la Trattoria Torchiera con la sua pensilina angolare sapevo di essere finalmente arrivato al Cimitero.
Poi, dopo la visita, la Messa nella freddissima chiesa del piazzale (quella rivestita con parti di lapidi funerarie), un cappuccino nel bar vicino al capolinea per scaldarsi un po', il tram-ghiacciaia con le porte aperte, finalmente la partenza, ancora la Trattoria Torchiera che rimaneva indietro e poco per volta Milano riemergeva dalla nebbia.
Che freddo e che nebbioni... ...ma quanta tenerezza mi suscitano questi ricordi.
Tenerezza per i miei cari, per me ragazzino, ma anche e soprattutto per quella Milano così gelida e purtuttavia così limpida.
RB
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"Sogna il guerrier le schiere / le selve il cacciator / e sogna il pescator le reti e l'amo..."
(P. Metastasio)
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