"Dopo la seconda multa comminatami ieri notte da una telecamera insonne,
che registrava inflessibile il mio tentativo di "spremere il giallo"( fallito forse
per qualche centesimo di secondo), oggi mi aggiravo per il centro di Milano
come un artificiere in un campo minato, constatando allarmato il proliferare
minaccioso delle telecamere sui semafori e facendomi cogliere da una certa
paranoia a qualche incrocio complicato, dove č facile trovarsi in mezzo ad
una coda di auto lente intente a qualche svolta un po' intricata, col rischio
che scatti implacabile il rosso e chiedendomi se i marchingegni diabolici fossero
in grado di valutare la mia assoluta buonafede.
E mentre quasi provocavo un paio di incidenti inchiodando con risolutezza
teutonica allo scattare del giallo, oppure guardavo da lontano con una certa apprensione
il rapido invecchiare di qualche pallido verde, chiedendomi se non fosse il caso di
apprestarmi a frenare, mi coglieva il sospetto che il numero dei morti evitati
dagli scontri agli incroci fosse di molto superato dalle morti per infarti, neuropatie,
incidenti cerebrovascolari e misteriose neoplasie gastroenteriche provocate da questo
ennesimo accumularsi di stress quotidiano somministratoci dall'ineluttabile sanzione elettronica,
classica goccia che fa traboccare il vaso gia pieno di multe per divieto di sosta,
parcheggi introvabili, blocchi del traffico, panini indigesti mangiati di corsa al bar dell'angolo,
scadenze di canoni ormai irrintracciabili e accumulo di incombenze cartacee diventate
l'unica presenza pletorica nel desolante e freddo vuoto della nostra casella postale.
E.A.
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