RUBRICA "ARTISTA DELLA SETTIMANA": BILLY BRAGG
Data: 27-07-2004 alle 15:52
Argomento: Arte e Sapere


Questa settimana si è deciso di proporre una rubrica su "artisti ribelli di ieri e di oggi. Il primo è BILLY BRAGG un nome che fa parte della storia della canzone d’autore d’oltre Manica degli anni Ottanta: una vera e propria pietra miliare del panorama pop-rock-punk britannico degli ultimi anni.

Da questa settimana si è deciso di proporre una rubrica su "artisti ribelli di ieri e di oggi".
Il primo (è 1 specie di "puntata pilota" per testare l'indice di gradimento) è BILLY BRAGG.

Billy Bragg, un nome che fa parte della storia della canzone d’autore d’oltre Manica degli anni Ottanta: una vera e propria pietra miliare del panorama pop-rock-punk britannico degli ultimi anni.
Steven William Bragg, detto Billy, anche conosciuto come il bardo di Barking, è stato tra i musicisti più impegnati politicamente dei fatidici anni thatcheriani, accanto ai mitici Style Council e ai Redskins, gli integralisti del socialismo reale.Instancabile animatore del Red Wedge, il movimento di musicisti che in quel periodo supportava il Labour Party attraverso manifestazioni e concerti per tutto il Regno Unito, Billy Bragg ha sempre posto l’impegno politico come parte fondante delle sue canzoni.
Attivo a partire dai primissimi anni Ottanta, Billy raggiunge però la fama internazionale con quello che per molti è il suo capolavoro: Talking with the Taxman about poetry (del 1986), direttamente ispirato ad una poesia di Vladimir Mayakovsky.
Bragg crea canzoni che coniugano testi impegnati a melodie accattivanti, prosegue la sua lotta imponendo prezzi fissi ai suoi dischi, tariffe politiche ai suoi concerti, rifiutando di commercializzare i suoi lavori nel Sudafrica dell’Apartheid.
Nel 1988 esce il suo Workers Playtime, che sulla copertina porta la scritta "Capitalism is killing music" e all’interno una bellissima frase di Antonio Gramsci, mentre nelle canzoni cita a piene mani Marx, Che Guevara, Fidel Castro e il "grande balzo in avanti" della Cina maoista (Waiting for the great leap forward, con la splendida voce di Michelle Shocked).Nel 1991 dà alle stampe un doppio album, Don’t try this at home, nel quale si avvale anche della collaborazione dei R.E.M. (nella fattispecie di Michael Stipe e Peter Buck), oltre che della magica chitarra dell’ex Smiths Johnny Marr. Gli anni Novanta lo vedono piuttosto silente (nel 1996 esce William Bloke che non suscita gli entusiasmi della critica). Nel 1998 Billy Bragg mette in musica le liriche di Woody Guthrie assieme ai Wilco e nasce Mermaid Avenue, pregevole album militante che porta il cantautore inglese ad una trasferta sonora negli USA.
Billy Bragg ha attraversato questi ultimi 20 anni con una coerenza, musicale e politica, difficilmente riscontrabile in altri artisti.










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