Benvenuti! RCMagazine - Il Magazine della Rete Civica di Milano  
Home ·  RCM ·  Redazione ·  Il Tuo Account ·  Logout  
Menu
· Archivio Articoli da RCM
· Argomenti in RCM
· Classifiche
· Lista degli Aderenti
· Promuovi RCMagazine
· Sondaggi
· Statistiche
· Suggerimenti e Commenti

Novità in RCM
Logo PartecipaMi

Iniziative di RCM
Sito Partecipate: Just Do It! - La community delle PMI

Sito associazioni.milano.it

Comitato Milano per l'Uomo

S.O.S. Stazione Centrale

Droga su Web: osservatorio nazionale sulle droghe

Per approfondire i temi della Società: Ricerca Sociale & Storica


Spazio Promozionale

Partecipate.it - Just Do It!


IL PERSONAGGIO: RUBRICA "ARTISTA DELLA SETTIMANA": BILLY BRAGG
Scritto da Orsola Giannoni, pubblicato da Paola Zucchella il 27-07-2004 alle 15:52
"
Da questa settimana si è deciso di proporre una rubrica su "artisti ribelli di ieri e di oggi".
Il primo (è 1 specie di "puntata pilota" per testare l'indice di gradimento) è BILLY BRAGG.

Billy Bragg, un nome che fa parte della storia della canzone d’autore d’oltre Manica degli anni Ottanta: una vera e propria pietra miliare del panorama pop-rock-punk britannico degli ultimi anni.
Steven William Bragg, detto Billy, anche conosciuto come il bardo di Barking, è stato tra i musicisti più impegnati politicamente dei fatidici anni thatcheriani, accanto ai mitici Style Council e ai Redskins, gli integralisti del socialismo reale.Instancabile animatore del Red Wedge, il movimento di musicisti che in quel periodo supportava il Labour Party attraverso manifestazioni e concerti per tutto il Regno Unito, Billy Bragg ha sempre posto l’impegno politico come parte fondante delle sue canzoni.
Attivo a partire dai primissimi anni Ottanta, Billy raggiunge però la fama internazionale con quello che per molti è il suo capolavoro: Talking with the Taxman about poetry (del 1986), direttamente ispirato ad una poesia di Vladimir Mayakovsky.
Bragg crea canzoni che coniugano testi impegnati a melodie accattivanti, prosegue la sua lotta imponendo prezzi fissi ai suoi dischi, tariffe politiche ai suoi concerti, rifiutando di commercializzare i suoi lavori nel Sudafrica dell’Apartheid.
Nel 1988 esce il suo Workers Playtime, che sulla copertina porta la scritta "Capitalism is killing music" e all’interno una bellissima frase di Antonio Gramsci, mentre nelle canzoni cita a piene mani Marx, Che Guevara, Fidel Castro e il "grande balzo in avanti" della Cina maoista (Waiting for the great leap forward, con la splendida voce di Michelle Shocked).Nel 1991 dà alle stampe un doppio album, Don’t try this at home, nel quale si avvale anche della collaborazione dei R.E.M. (nella fattispecie di Michael Stipe e Peter Buck), oltre che della magica chitarra dell’ex Smiths Johnny Marr. Gli anni Novanta lo vedono piuttosto silente (nel 1996 esce William Bloke che non suscita gli entusiasmi della critica). Nel 1998 Billy Bragg mette in musica le liriche di Woody Guthrie assieme ai Wilco e nasce Mermaid Avenue, pregevole album militante che porta il cantautore inglese ad una trasferta sonora negli USA.
Billy Bragg ha attraversato questi ultimi 20 anni con una coerenza, musicale e politica, difficilmente riscontrabile in altri artisti.




"
 
Login
User ID

Password

Non hai ancora un tuo account su R.C.M.?
Registrati ora!

Link correlati
· Arte e Sapere su RCM
· Cerca in "Arte e Sapere"
· Articoli by Orsola Giannoni


Articolo più letto nella Macroarea "Arte e Sapere":
Cucina islandese


Opzioni

Stampa questa pagina  Stampa questa pagina

Invia l'articolo a un amico  Invia l'articolo a un amico


 
Web site powered by PHP-Nuke

Tutti i loghi e i trademarks in questo sito sono un copyright dei rispettivi proprietari. Tutto il resto © 2002 by Fondazione RCM - Rete Civica di Milano.
Puoi diffondere i nostri contenuti tramite i file backend.php o ultramode.txt
Web site engine's code is Copyright © 2002 by PHP-Nuke. All Rights Reserved. PHP-Nuke is Free Software released under the GNU/GPL license.