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L'OPINIONE: Tassisti, licenze e "consumatori".
Scritto da Paolo Romeo, pubblicato da Oliverio Gentile il 4-07-2006 alle 16:08
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Pare che il Governo Prodi abbia deciso di darsi un colpo di reni e lo fa in direzione della "liberalizzazione". Alla luce di ciò pare che il centrodestra si trovi un po' scompaginato, giustamente preso in contropiede dalle scelte fatte dal Governo.

Tralascerei i balbettii di Forza Italia, davvero risibili e un po' deliranti circa "le vendette" che il Governo consumerebbe nei confronti di alcune categorie professionali e addirittura l'accusa a questo Governo di mostrarsi "debole coi forti e forte coi deboli"... da che pulpito la predica.

Tuttavia è giusto farsi carico di quegli aspetti della riforma proposta che lasciano qualche dubbio. A me, ad esempio, lascia qualche dubbio la liberalizzazione delle licenze ai taxi. Ciò non tanto perchè non sia giusto consentire a chiunque di accedere ad un'attività che, in fondo, richiede unicamente di avere un'auto con requisiti standard ed una patente di guida valida. Il dubbio consiste invece nell'idea che sia giusto consentire che i taxisti si trovino stretti fra una liberalizzazione che, in ogni caso, andrebbe discussa oltre che con i fantomatici "rappresentanti dei consumatori" (chi sono? chi rappresentano? chi li ha eletti?) la cui rappresentatività andrebbe anch'essa normata per legge, anche con le categorie interessate e, ultimo ma non ultimo, la rappresentanza locale (i Comuni in primo luogo).

A Milano, ad esempio, con un Comune che non ha ancora capito che il traffico privato in centro (ma non solo) non può più rimanere, rischieremmo di colpire inutilmente la categoria dei taxisti senza risolvere le questioni che stanno a monte del problema trasporto pubblico (includendo in esso anche il sistema dei trasporti su licenza comunale).

Solo liberando il traffico urbano dal peso ignobile di quella parte del traffico privato che si giustifica unicamente con "la comodità di non dover aspettare mezzi pubblici" si potrebbe avviare una seria riforma del traffico pubblico con soddisfazione per quasi tutte le parti in causa (chi va a prendere le sigarette in auto probabilmente non sarà contento ma, francamente....).

Credo perciò che le questioni preliminari da risolvere a livello cittadino siano almeno tre:

- bloccare il traffico privato parzialmente nella città e totalmente in centro
- potenziare il traffico pubblico (bus e tram) contemplando lstituzione su tutte le linee di turni 24 ore su 24
- rendere disponibile a biciclette e moto circuiti cittadini sottraendoli all'uso delle auto


Confesso di aver gradito davvero poco l'essere identificato come "consumatore" da un Governo che è stato eletto da "cittadini".  Partendo da questa considerazione, rispetto ai cosiddetti "rappresentanti dei consumatori", come già accennato, mi auguro che il Parlamento decida di normare per legge tale rappresentanza (ad esempio indicando un numero minimo di adesioni certificabili, che rappresenti un requisito fondamentale per definirli rappresentanti di qualcuno) poiché il rischio di avere delle lobby che parlano a nome di un indefinito pubblico di consumatori senza effettivamente rappresentarlo è concreto almeno quanto lo è il dubbio sugli interessi che essi rappresentano.

Paolo

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