Appunti di viaggio...
Data: 10-03-2005 alle 14:57
Argomento: Rete Cittadini Milano


E' interessante leggere gli appunti di viaggio di alcuni eruditi che nei secoli passati si son trovati a viaggiare per Milano.

E' interessante leggere gli appunti di viaggio di alcuni eruditi che nei secoli passati si son trovati a viaggiare per Milano.
Fra le cose che raccontano della nostra città ho selezionato qualche appunto relativo alle origini di Milano.

Il libro da cui ho tratto quanto segue è "Milano e l'Europa" (autori vari - Edito da Edimond sotto il patrocinio della Banca Popolare dell'Etruria).

Si tratta di argomenti interessanti che trattano della presenza degli etruschi e dei liguri prima dei celti e che sto verificando tanto nella ricerca che ho intrapreso (e che essendosi rivelata più interessante del previsto, con alcuni riscontri su siti francesi, non è ancora conclusa) sui comuni della provincia di Milano, quanto sui seguenti testi :

- Storia illustrata di Milano (collana di libri su Milano antica e moderna , scritti da autori vari e curata da Franco Della Paruta),
- Milano Romana (di Alessandro Colombo),
- Le civiche raccolte archeologiche di Milano (autori vari - a cura di Ermanno Arslan),
- Lombardia, itinerari archeologici (di Ermanno Arslan),
- Gli Etruschi in Padania ( di Valerio Manfredi e Luigi Malnati).

A questo proposito, considerando che si tratta di una ricerca che va molto lontano, mi piacerebbe sentire opinioni in merito con chi eventualmente li abbia già letti.

Buona lettura.
Paolo

Fynes Moryson
Milano la Grande
(anno 1594 )

Partii a piedi da Pavia camminando per venti miglia attraverso pascoli lussureggianti fino alla porta nord-occidentale di Milano, detta la Grande per la vasta circonferenza delle mura. La città trae il nome da Olano, capitano di Toscana, o dal latino media lana, con riferimento ad un genere di stoffa che vi si produce.

E' una città estesa, popolosa, molto ricca, posta in una pianura (tutta la Lombardia è pianeggiante) assai fertile.
Trae vantaggio da un piccolo fiume che circonda quasi per intero la città verso la quale venne deviato dai Francesi. Abbonda di mercanzie forestiere. Nei tempi antichi fu seggio di molti imperatori romani. Ma poiché la storia della città è contenuta in quella d'Italia, ricorderò solo poche cose e in particolare che per lungo tempo l'arcivescovo del luogo ha sfidato il primato della Chiesa di Roma rifiutandosi di riconoscere come proprio superiore il vescovo di quella città. Che incoronò l'imperatore con una corona di ferro, dopo avere avuto il consenso dei cittadini.

Che il re degli Ostrogoti ricevette la medesima corona dopo le sue vittorie, volendo dire con questa corona che il segno dell'impero e il comando di Milano dovevano esser vinti col ferro. Che sovente i cittadini di Milano si ribellarono al!'imperatore. Che i Visconti, divenuti vicarii, soggiogarono poco a poco !'intero territorio e la città stessa col titolo di Duchi di Milano. Che con l'estinzione della famiglia dei Visconti, con il Duca Filippo, attorno all'anno 1447, i duchi di Orléans, per diritto materno, e Francesco Sforza per diritto paterno, ne rivendicarono il ducato, il quale tuttavia era considerato proprio dall'Imperatore essendogli ritornato di diritto. Che Francesco Sforza fu dapprima fatto capitano del popolo e quindi scelto come duca. Che il re di Francia, Francesco I, espulse lo Sforza dal ducato nel 1449 per affermare i diritti del duca di Orléans. Che l'imperatore Carlo V cacciò i Francesi nell'anno 1521 reinserendo nel ducato lo Sforza pur limitandone il potere. E che una volta morto lo Sforza, lui stesso invase il Ducato, che dopo non poche contese e battaglie, cadde in mano ai suoi successori, i Re di Spagna, della famiglia d'Austria, ai quali tuttora appartiene.

La città ha una forma circolare con nove porte di antica costruzione, le case sono in mattoni e piuttosto basse con l'eccezione di alcuni palazzi imponenti (come quello del duca di Terranova) , le strade sono spaziose con la pavimentazione in cotto rialzata nel mezzo da ampie lastre di pietra.

Giunto che fui a piedi alla città, chiesi di entrare dalla Porta Ticinese sul versante meridionale, ma il corpo di guardia non volle farmi entrare poiché ero un povero pedone, e poiché si tratta di gente esperta nello smascherare chi viaggia sotto mentite spoglie, tornai verso il suburbio dando da intendere di cercarvi un alloggio. Ma non appena fui lontano dalla loro vista, proseguii un po' verso oriente bordeggiando uno stagno e, confondendomi con alcuni villici che tornavano dal lavoro dei campi, entrai in città dalla porta successiva, detta Lodovica, controllata da un solo soldato. Entro le mura un piccolo rivo delimita con disegno circolare la città. Oltre il fiumicello, verso settentrione, sempre dentro le mura, non lontano dalla Porta Zobia, s'apre un grande prato senza alcuna casa. Vi si trova infatti il più possente castello che sia stato costruito in pianura, custodito da una guarnigione spagnola che non consente l'ingresso ad alcun francese. Poiché mi era già stato difficile entrare in città, per non espormi a rischi troppo pericolosi, mi astenni dal chiedere di visitare il castello. Ancora più a settentrione, fuori di Porta Renza, si trova un grande Ospedale per coloro che sono malati di peste, il quale, come si dice, ha tanti camini quanti sono i giorni dell'anno. Non lontano da Porta Ticinese c'è la chiesa di S. Lorenzo che nell'antichità l'imperatore Massimiliano Erculeo, che vi è sepolto, aveva dedicato ad Ercole. Ha una bella immagine della Vergine Maria e sedici imponenti colonne di marmo. L'edificio è magnifico.

( segue ... )


Thomas Coryat
La nobile città di Milano
(anno 1608 )

Milano è situata in una pianura, circondata dal famoso fiume Ticino summenzionato.

Dapprima non era che un oscuro e umile villaggio di campagna, fondato dagli antichi Etruschi e poi abitato dagli Insubri, dai quali il territorio tutt'attorno prese il nome di Insubria. Ma nel corso del tempo, Belloveso, figlio di Ambigato, re dei Celti, dopo aver conquistato il paese circostante, ingrandì questo villaggio e ne fece una bella città, esattamente al tempo di Tarquinio Prisco, quinto re di Roma. Nel tempo in cui Belloveso la stava estendendo e ingrandendo, accadde un fatto straordinario, che dette origine al nome. Una scrofa selvatica, che scappò fuori da una vecchia casa in rovina di prima mattina, si imbatté in alcuni di quelli che lavoravano alla costruzione della città. Questa scrofa aveva metà del corpo coperto da setole ispide e dure come gli altri porci, 1'altra metà da lana bianca morbidissima. Belloveso vide in questo portento un felicissimo e fausto segno, così dette alla città il nome di Mediolanum, dalla scrofa mezzo coperta di lana.

Quale ragione avesse per giudicare quello strano spettacolo un segno tanto fortunato non so, ma posso azzardare questa spiegazione. Forse immaginò che le ispide setole potessero presagire forza e possanza nei suoi sudditi, e la lana ricchezza di mezzi necessari a vestire i loro corpi. Egli cinse la città d'un muro largo ventiquattro piedi e alto sessantaquattro, e vi costruì sei porte. Milano ha un perimetro di almeno sette miglia, e ha dieci porte in tutto, quattro delle quali sono state aggiunte da alcuni benefattori alle sei costruite da Belloveso.

(segue ...)


Le Sieur de Rogissart
Le oltre duecento chiese di Milano
(anno 1706)

Avendo vista tutta l'Italia e percorso tutto il Milanese e visitato i luoghi più importanti che ne fanno parte, è tempo di recarci a Milano che ne è la capitale e che è stata per lungo tempo capitale di un regno, al fine di osservarne le bellezze e descriverle come abbiamo fatto per altre città. Milano, la città più grande e più bella della Gallia Cisalpina, venne fondata dagli Etruschi che, superato l'Appennino, s'erano stabiliti nella parte dell'Italia nota oggi come Gallia Cisalpina, o come Lombardia. Ma se Milano deve la propria origine agli Etruschi, è ai Galli che deve splendore e ricchezza.

Il loro capo Bellovese che ne aveva iniziato la conquista, le impose il nome che porta ancor oggi, sia perché aveva trovato da queste parti un cinghiale dal corpo coperto nella parte mediana di vello lanoso e alle estremità di setole, donde l'appellativo di Mediolanum, sia per la fertilità del suolo che le aveva meritato il nome di Mayland, che è anche il nome datole dai Tedeschi, sia infine in riferimento alla sua ubicazione fra due fiumi, l'Adda e il Ticino, grazie alla quale era stata chiamata Mittelland. C'è uno scrittore famoso il quale, dopo aver respinto tutte le sue etimologie, osserva che il suo nome originale sarebbe stato Olana, impostole da un generale toscano, e che un tale Roitelet, detto Medus, ne avrebbe conservato il nome fondendolo in Mediolanum, da Medus e Olana. Sia come sia, Milano è una città molto antica che si vanta di essere stata fondata cinquecentottantasette anni a.c. Bisogna ammettere che, se Milano può vantarsi di così antichi natali, con altrettanto diritto può lamentarsi degli strali della sfortuna dei quali ha assaggiato il rigore con maggior frequenza di qualsiasi altra città. Brenno, capo dei Galli, che conquistò e mise a sacco Roma, rase al suolo Milano.

Il senato romano la fece ricostruire e circondare di ottime mura e di torri, anche se tutto questo non la salvò dalla barbarie e dalla crudeltà di Attila che la distrusse per la seconda volta. Fu poi il vescovo Eusebio a farla ricostruire, ma in capo a non più di cento anni i Goti la distrussero di nuovo macchiandola del sangue dei suoi trentamila abitanti.

Malgrado queste sciagure, Milano risorse sulle proprie ceneri e divenne così potente e orgogliosa che, avendo trattato in maniera indegna la moglie del Barbarossa, l'imperatrice, e avendo allo stesso tempo sgozzato la guarnigione che era entro le mura, venne cinta d'assedio dall'imperatore, conquistata e rasa al suolo. Per completare la vendetta, questi fece spargere il sale sul terreno sul quale era stato fatto passare l'aratro. Gli abitanti potevano aver salva la vita sottoponendosi alla seguente azione umiliante. Essi dovevano estirpare con i denti un frutto dal didietro dell'asina sulla quale avevano avuto !'impudenza di far cavalcare all'indietro l'imperatrice. Per farla breve, Milano è stata posta sotto assedio quaranta volte, espugnata venti due e rasa al suolo quattro.

L'imperatore Traiano aveva qui un tempo un palazzo anche se non ne resta traccia nel luogo d'origine, vale a dire dove sorge la chiesa di S. Giorgio che conserva l'appellativo di palazzo. A Milano esisteva un ippodromo nel luogo dove c'è la chiesa di S. Maria Maggiore a cui davano il nome di circo grande per distinguerlo da uno più piccolo, non lontano dal primo e dedicato al sole. Da quelle parti c'era anche un tribunale nel 'quale si leggevano le sentenze capitali dei martiri cristiani. Dove oggi c'è il giardino di S. Stefano c'era un anfiteatro. La chiesa di S. Nazario è costruita su una cavea dove si tenevano le belve per i combattimenti. La chiesa di S. Vittore occupa il sito di un antico teatro. Come Roma, Milano aveva il Campidoglio che si levava dove oggi sorge la chiesa di S. Salvatore, e nei pressi c'erano i bagni di Ercole costruiti dall'imperatore Massimiano. La chiesa di S. Lorenzo a cui abbiamo fatto riferimento, assomiglia molto al Pantheon di Roma, eccetto il fatto che questo è più bello, meglio costruito e più luminoso.

(segue ...)


A proposito di "sia infine in riferimento alla sua ubicazione fra due fiumi, l'Adda e il Ticino, grazie alla quale era stata chiamata Mittelland "nel libro "Storia illustrata di Milano" viene proposta una foto satellitare di Milano. Io ho provato a collocare la città al centro di due cerchi immaginari che pur senza alcuna pretesa di scientificità (non mi sembra il caso) mi sembra possano proporre una certa centralità geografica rispetto all'asse Adda-Ticino e Prealpi-Po). Naturalmente occorre tener conto che il corso dei fiumi nel tempo è variato e quindi la mia elaborazione va presa per ciò che è, un gioco di simulazione. Però ammettiamolo, una certa centralità c'è :-)

Ciao
Paolo


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