Ho da poco una nuova bicicletta. Non ne avevo bisogno, non ne cercavo una. Questa che già ho faceva degnamente il suo lavoro, certo aveva bisogno di un po' di manutenzione, ma direi che i suoi 15 anni li porta ancora bene.
Quella nuova mi è stata quasi imposta dall'entusiasmo di un amico che mi ha telefonato dicendomi: ho trovato la bicicletta per te!. Va bene, gli dico, il prezzo è buono, e poi, mi dice, è una Raleigh, mitica marca inglese. Boh, io di bici non mi intendo, ma se lo dice lui che è un esperto...

Me la porta un sabato e io la appoggio in casa di fianco alla mia solita. La guardo la studio, ha un aspetto robusto, è verde, coi freni a bacchetta, la sella un po' logora, forse, ma soprattutto di speciale per me, ha il cambio, non ho mai avuto una bici col cambio, non so nenche come si usi, non ne capisco bene l'utilità, mi sembra che in città non abbia senso: non ci sono salite che richiedano una variazione dei rapporti...

Sono, per carattere, sempre un po' restia ad usare subito le cose nuove, ci devo familiarizzare poco per volta, quindi alterno per qualche giorno le due bici. Finchè decido di mettere in cantina, appesa al gancio, la Doniselli. E metto in uso definitivamente la signora inglese. Ha una pedalata morbida, è silenziosa e la sento sicura solida, e finalmente capisco come usare il cambio: parto con la marcia più bassa, poi quando è avviata passo in seconda, che è la marcia in cui lo sforzo è equilibrato e mi permette di muovermi nel traffico senza difficoltà. Ma quando la strada lo permette, inserisco la marcia più alta: non è più una pedalata, è una falcata, spingo e lei fila veloce potente, faccio fatica e arrivo ansante ai semafori, eppure è un tale piacere sentire come risponde alla mia energia trasformandola in velocità che ormai la uso per andare dappertutto, mi sono innamorata di lei, mi ha completamente conquistata...

Elena