I Fenici-2 Viaggi
Data: 11-12-2004 alle 13:21
Argomento: Arte e Sapere


Alla scoperta dei fenici, parte seconda...

Eccovi un riassunto sintetico e la foto di un manufatto:

I viaggi e le esplorazioni
Se nel mondo greco la ricerca di nuove terre fu dettata dalla pressione demografica e dalla povertà della madre patria, occorre premettere che la spinta dei Fenici verso Occidente e quindi l'esplorazione di terre sconosciute e avvolte nel mistero ben difficilmente fu animata dallo spirito di avventura. Se questo vi fu, probabilmente fu accompagnato dal desiderio di acquisire nuovi mercati e dalla ricerca di sempre più abbondanti giacimenti di materie prime.
Tralasciando per il momento quelle che furono le grandi rotte da est a ovest, che, pur lunghissime, costituirono un percorso abbastanza usuale per il naviglio mercantile fenicio, si prenderanno in considerazione quegli itinerari che, per la loro lunghezza e per le terre che toccarono, sono da ritenere straordinari per l'epoca nella quale furono compiuti. Primo fra tutti è il  viaggio attorno al continente africano effettuato da una flotta fenicia armata dal faraone Necao. Le imbarcazioni, partite dal Mar Rosso verso la fine del VII sec. a.C., compirono il periplo dell'Africa verso ovest in tre anni, ritornando in Egitto attraverso il Mediterraneo. Il sostentamento dei naviganti fu garantito dalla semina delle messi, raccolte durante le soste.
Un altro viaggio, più breve ma del quale esiste una relazione assai dettagliata, fu quello compiuto verso la fine del V sec., a.C. da Annone Cartaginese. L'impresa ebbe luogo con tremila coloni imbarcati su sessanta navi mosse ciascuna da cinquanta remi, da cui il nome greco di pentecontere. L'ammiraglio Annone condusse i suoi compagni lungo le coste atlantiche dell'Africa, fino al Golfo di Guinea. L'esplorazione portò tra l'altro alla cattura di strani indigeni pelosi, che probabilmente null'altro erano che grandi scimmie antropomorfe.
Un'altra impresa degna di menzione fu il viaggio che il cartaginese Imilcone compì verso la metà del V sec. a.C. alla ricerca delle miniere di stagno del Nord-Europa. Il navigatore, superate le Colonne d'Erede e traversato il Golfo di Biscaglia, approdò in alcune isole che denominò Cassiteridi, in virtù della presenza di ric-che miniere di questo minerale e che sono probabilmente da identificare con l'Irlanda meridionale e con la Cornovaglia.

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Sulcis, Museo Nazionale di Cagliari. Kernos configurato (VI – V sec. a.C.).

Certo, in Cornovaglia ci sono arrivati, e anche in Scozia, visto che la parola UADI (ruscello) in uso in Medio Oriente e Nord Africa, ha l'equivalente UEDI in gaelico.
Prossimamente vedremo dettagli artistici delle varie colonie, possibilmente classificati storicamente (i Fenici, come me, non amavano occuparsi del passato, dunque 0 in storia).alberto








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