Blog e società (milanese)
Data: 19-05-2006 alle 12:09
Argomento: Rete Cittadini Milano


Navigando per i mari tempestosi internettiani...

Navigando per i mari tempestosi internettiani, si trovano sempre più spesso posti intelligenti. Nuove forme di comunicazione pubblica che forse sono l'inizio di un grande cambiamento.

Non cito la fonte perchè in realtà è una serie di copia e incolla, resta però al centro l'interesse per i blog che sono tantissimi e stanno assumendo un ruolo importante, almeno per una parte di giovani.

Forse sarà la comuncazione del futuro, almeno quello prossimo, oppure un modo per realmente sentirsi parte di una vera rete di conoscenze.

Milano dal glorioso passato (?) saprà dire la sua? Saprà essere uno dei fari illuminanti, finalmente, una città che riuscirà a superare l'attuale fase post-gloriosa (ormai da diversi anni, per la verità) e fare un salto in avanti dotandosi veramente di quelle tecnologie, reti e quant'altro possano rendere veramente unico il modo di vivere in rete nella nostra città?

Il blog: una nuova forma di soggettività

“Sono ormai quasi cinque milioni nel mondo. Tanti sassolini, messaggi personali abbandonati nel cyberspazio come bottiglie in mare. Un fenomeno emblematico della nostra epoca, in cui la sfera personale è sempre più esibita, la soggettività non si nasconde più, non ci sono più intellettuali di riferimento e nessuno vuole delegare a qualcun altro il diritto di sapere. In cui ci si convince che il proprio modo di vedere e la propria testimonianza valgono quanto quelli di chiunque altro. In cui si rivendica non solo la propria identità professionale – idraulico, soldato, manager e così via – ma anche il proprio diritto a parlare di qualunque cosa.
Così va il blog, grande perturbatore di chi in passato aveva l’autorità per raccontare la storia del mondo e dargli un senso. Ormai i professionisti devono sottostare alla concorrenza e internet ribadisce il suo ideale egualitario, capace di mettere tutti in relazione”.
Jean-Michel Thenard, Libération

"I blog non sono più la prerogativa di studentesse quindicenni che descrivono nei minimi dettagli come sono vestite… Il diario online si è affermato nel 2004 – l'anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti – come la nuova forma per eccellenza del discorso politico. Serve a diffondere parole di dissenso, scagliare accuse contro le autorità e incoraggiare i cittadini a partecipare maggiormente al dibattito pubblico. Sono i discendenti diretti dei pamphlet politici scritti da pensatori come per esempio Thomas Paine, che hanno cambiato il mondo…
I sostenitori del potere dei blog credono che lo sviluppo e la diffusione di questo tipo di comunicazione abbia contribuito a rendere più democratica la nostra società, perché all'interno della 'blogosfera' circolano informazioni e idee che non ricadono sotto il controllo dei grandi gruppi mediatici. Le funzioni svolte dai blogger che si occupano di politica sono soprattutto due: controllare in modo accurato fatti e notizie trasmesse da altri e segnalare in maniera preventiva i temi più scottanti ai mezzi di comunicazione tradizionali.
L'universo dei blog si stratificherà. Un parte assumerà caratteristiche simili a quelle dei grandi media, ma di certo la loro forza provocatrice non si spegnerà mai".

Steve McGookin, Financial Times

Condivido gran parte delle affermazioni riportate. Esprimono chiaramente il modo di utilizzare ed interpretare questa ancora nuova forma di comunicazione che è il blog.
Diario delle idee, dei pensieri, delle opinioni, dei sentimenti che nascono da un vissuto personale, da esperienze individuali.
Il blog è vita in più.
Vedo nel blog così inteso la possibilità di una nuova forma di soggettività, la cui esibizione, finalmente, riesce ad evitare le degenerazioni del narcisismo o di un intimismo morboso e compiaciuto, volto, al più, a suscitare malsane curiosità.
Ci vedo anche di più. E’ una possibilità di comunicazione facile, concessa a tutti, non solo al grande scrittore o all’autorevole giornalista.
Il blog è egualitario.
E’ una possibilità di esprimere liberamente la propria opinione, sfuggendo, nella sua diffusione capillare ed incontrollabile, a forme sempre ricorrenti di censura.
Il blog è democratico.
E’ una possibilità di diffondere cultura e conoscenze, mettere sull’avviso, denunciare, prevenire. Interagire.
Il blog può contribuire a cambiare la società.
Forse.







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